[vc_row][vc_column][trx_sc_title title_style=”default” title_align=”center” title=”Filler” subtitle=”Rigenera Clinic” description=”” id=”” class=”” css=”.vc_custom_1528012114690{margin-bottom: 30px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Oggi l’uso dei Filler è talmente diffuso e discusso in ogni sede di stampa medica e di informazione generale, che non intendo descrivere qui come inietto questo o quel prodotto, ma desidero invece ribadire alcuni concetti di informazione scientifica che siano utili al paziente per orientarsi bene.
La prima scelta che ognuno di noi dovrebbe fare qualora decidesse di sottoporsi a un trattamento con un filler (e cioè con una sostanza iniettabile a scopo di riempimento volumetrico o di bio-rivitalzzazione cutanea) è sicuramente relativa alla natura “chimica e biologica” del filler stesso.
Attualmente, dopo tanti anni di professione, io non ho alcun dubbio, utilizzo solo filler riassorbibili a base di acido ialuronico, una molecola dotata della massima bio-compatibilità e quindi della minor reattività possibile.
Il secondo, fondamentale aspetto che ritengo di grande importanza in tema di filler è quello di iniettare materiali di elevato standard qualitativo e in quantità ragionevoli.
Il cosiddetto over-filling, cioè un quantitativo eccessivo di prodotto iniettato, non soltanto è responsabile dei ridicoli e a volte grotteschi esempi di volti gonfi e stravolti che troppo spesso ci capita di incontrare, ma anche delle frequenti reazioni infiammatorie che spesso li accompagnano.
Come per ogni altra metodica di Medicina e Chirurgia Estetica, anche per questo richiestissimo trattamento è imprescindibile una perfetta conoscenza dei criteri di estetica facciale, oltre che delle strutture anatomiche trattate. Ogni impianto infatti deve necessariamente ubbidire alle indicazioni che derivano dalla localizzazione dello specifico inestetismo, così che esso possa variare sia nella sua particolare costituzione chimica (legami molecolari più o meno forti, e cioè più o meno “cross-linkati”) sia nel suo piano di posizionamento (dermico, sottocutaneo superficiale o profondo, sottomuscolare o non).
Come si può intuire da queste premesse, la Medicina Estetica moderna, che si basa in modo preponderante proprio sull’uso dei filler, può regalarci risultati davvero soddisfacenti nel controllo dell’invecchiamento del volto, ma proprio per questo deve sottostare a due regole fondamentali: la qualità dei prodotti utilizzati e la competenza degli operatori.
È necessario quindi evitare di considerare questo capitolo alla stregua delle cosiddette “punturine”, e stare decisamente lontani dalle numerose offerte di risparmio “stile supermercato” che popolano la rete, poiché invece si tratta di una reale e complessa disciplina medica.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]